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Vita di Leonardo

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Fotózta
Firenze
Kiadó: Giunti-Nardini Editore
Kiadás helye: Firenze
Kiadás éve:
Kötés típusa: Vászon
Oldalszám: 301 oldal
Sorozatcím:
Kötetszám:
Nyelv: Olasz  
Méret: 29 cm x 22 cm
ISBN:
Megjegyzés: Színes és fekete-fehér fotókkal, reprodukciókkal gazdagon illusztrálva.
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II Libro
La vita di Leonardo, a differenza di quella di tul ti i suoi grandi contemporanei, é fatta di zone d'ombra, di lunghi silenzi. Un discorso su di lui, secondo il filo cronologico degli avvenimenti, non sará mai possibile. Ci si provó un anonimo del Cinquecento (l'Anonimo Gaddiano) e poi il Vasari; ma il primo lasció molti vuoti nella sua narrazione e il secondo, il Vasari, riempi quei vuoti con molti « si dice ».
Leonardo, probabilmente, aveva previsto tutto que-sto e giocó d'astuzia coi posteri nascondendo, dentro una cortina di nebbia, i fatti della sua esistenza che non voleva fossero conosciuti e giudicati dagli estranei.
Non previde, pero, che i suoi scritti sarebbero stati dispersi e che tre seeoli di silenzio e d'indifferenza avrebbero diminuito la forza e il significato delle sue intuizioni. Se oggi viviamo nel secolo che realizza finalmente le macchine di Leonardo, dobbiamo anche ammettere che non fu lui a inventarle, ma altri, che percorsero strade diverse e... Tovább

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II Libro
La vita di Leonardo, a differenza di quella di tul ti i suoi grandi contemporanei, é fatta di zone d'ombra, di lunghi silenzi. Un discorso su di lui, secondo il filo cronologico degli avvenimenti, non sará mai possibile. Ci si provó un anonimo del Cinquecento (l'Anonimo Gaddiano) e poi il Vasari; ma il primo lasció molti vuoti nella sua narrazione e il secondo, il Vasari, riempi quei vuoti con molti « si dice ».
Leonardo, probabilmente, aveva previsto tutto que-sto e giocó d'astuzia coi posteri nascondendo, dentro una cortina di nebbia, i fatti della sua esistenza che non voleva fossero conosciuti e giudicati dagli estranei.
Non previde, pero, che i suoi scritti sarebbero stati dispersi e che tre seeoli di silenzio e d'indifferenza avrebbero diminuito la forza e il significato delle sue intuizioni. Se oggi viviamo nel secolo che realizza finalmente le macchine di Leonardo, dobbiamo anche ammettere che non fu lui a inventarle, ma altri, che percorsero strade diverse e piú lunghe perché i « co-dici» leonardeschi erano sconosciuti, o mal conosciuti, o volutamente ignorati.
Fu l'Ottocento il secolo della riscoperta di Leonardo; si intensificarono, ovunque, le ricerche sulla sua vita e sulla sua opera; e meritano d'essere qui ricor-dati, insieme al francese Ravaisson-Mollien, all'inglese Richter, al russo Sabachnikojf, gli italiani Piumati, Bel-trami ed Uzielli che spesero anni e fortune nella ricerca di documenti e di testimonianze.
Anche questa « Vita », perció, non é la narrazione rigorosa di un'esistenza, ma una vicenda ricostruita seguendo ogni notizia attendibile: é la vita di un uomo eccezionale, di un genio forse único al mondo; piú che raccotitata, essa deve essere intuito e « interpretata » come un'opera darte. Perché Leonardo fece, anche della propria esistenza, un capolavoro.
Teneva corte come un principe, era munífico come un re, possedendo - come dicevano malignamente cer-ti suoi contemporanei - « meno che niente ».
Era amato da sovrani che scoprivano in lui, oltre al valore deliartista, la saggezza dei grandi filosofi; era bello di persona, buono, magnanimo: quando pas-sava per la strada la gente si fermava a guardarlo, perché passava un uomo leggendario.
E quanto abbiamo volfito riferire in queste pagine; e le immagini del film, le splendide inquadrature di Renato Castellani, avallano autorevolmente le nostre affermazioni.
Questo é un libro da leggere e da guardare, nel ricordo di un film memorabile: un libro che ciascuno riceverá o regalerá volentieri per conoscere, o far cono-scere, la storia di una vita d'eccezione, dove la cronaca si rivestiva di bellezza per trasformarsi in leggenda.
L'autore
Bruno Nardini é nato a Scarperia, nel Mugello, il 5 aprile 1921. É lauréalo in lettere, ma preferisce considerarsi autodidatta; difatti la guerra non gli consentí di frequentare l'universitá e, nell'immediato dopo-guerra, egli si trovó súbito coinvolto nella « mischia letteraria», come redattore delta rivista florentina « L'Ultima » di cui era stato uno dei fondatori.
Nel 1950, presso Vallecchi, apparve la sua prima raccolta di versi intitolata « Variazioni del sangue », accolta con particolare favore dalla stampa che le dedico piú di cinquanta recensioni. Nel 1952, sempre da Vallecchi, apparve « La Terra di Nod», un breve e denso poemetto su Caino « dove artísticamente non c'é piú loglio » come affermó Domenico Giuliotti e di cui il pittore Cario Carra disse « dagli scritti biblici di Cardarelli non mi era piú accaduto di leggere cosi alta poesía ». Poi il silenzio.
Per gli amici, Nardini rischió di tradire la fiducia e l'aspettazione trasformandosi in editore. Florentino, si trasferi a Milano e poi a Verona. Ma, nonostante l'inevitabile dispersione di quegli anni, Nardini non tradi la sua vocazione, né quei «problemi di fondo » che giá si avvertivano nelle sue opere giovanili. Nel 1967, infatti, usci presso il Centro Internazionale del Libro un suo poema sull'Europa intitolato « Ballata », definito da Cario Bo « la viva testimonianza, in totale dichiarazione, del dramma dell'uomo contemporáneo ». Nel 1969 un nuovo libro di versi « II dono degli déi» riproponeva, nella potenza evocatrice delle immagini, una terza e interiore dimensione dell'uomo « che coin-volge tutti noi, quale che sia la nostra estrazione ideológica» (Grillandi, « Nuova Antología »).
Nel 1970 Bruno Nardini tornó a Firenze, a continuare, nel gruppo Giunti, la sua attivitá di editore ri-volta soprattutto alie coedizioni internazionali.
In questa prospettiva trovó immediatamente spazio una felice riscoperta di Leonardo narratore di favole, che Nardini liberamente interpretó e trascrisse in lin-guaggio moderno, creando un vero e proprio « caso » letterario, tuttora in alto per le molte traduzioni e per i consensi ottenuti in tutto il mondo. Sempre nel 1972 Nardini pubblicó una raccolta di poemetti in prosa, « Intermezzi», e il volume « Incontro con Michelan-giolo », la biografía illustrata del grande solitario florentino nella storia del suo tempo.
Piú volte sollecitato dall'amico Renato Giunti, che sta pubblicando, per i tipi di Barbera, /'Opera Omnia di Leonardo, Nardini ha scritto questa « Vita », portando contemporáneamente a termine il secondo volume delle favole leonardesche intitolato « Animali Fantastici». Vissza

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Bruno Nardini

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