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Giovanni Arpino, piemontese, é tra gli autori italiani piü tradotti nel mondo. Le sue opere principan sono: «La suora gio-vane», «Un delitto d'onore», «Una nuvola d'ira», «L'ombra delle collina» (Premio Strega 1964), «Un'anima persa», «Randa-gio é l'eroe», «Domingo il favoloso», «Az-zurro tenebra», «II fratello italiano» (Premio Campiello 1980), «Passo d'addio». Öltre a questi romanzi ha pubblicato due raccolte di racconti: «Raccontami una sto-ria» e «Un gran mare di gente» (Premio Prato-Europa 1981). Ha scritto anche tre libri per ragazzi, tre commedie tuttora ine-dite in volume, una biografía «Salgari, il padre degli eroi» con Roberto Antonetto. É inviato speciale de «II Giornale», dopo esserlo stato per «La Stampa».
Bruno Quaranta, nato a Torino, giorna-lista, professione scelta dopo essersi im-battuto nella definizione datane da Guido Piovene: «Quasi un correttivo perpetuo all'astrattezza, alia pigrizia, all'ecces-so di fantasia». Dopo alcuni anni a «II Giornale» é approdato...
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Giovanni Arpino, piemontese, é tra gli autori italiani piü tradotti nel mondo. Le sue opere principan sono: «La suora gio-vane», «Un delitto d'onore», «Una nuvola d'ira», «L'ombra delle collina» (Premio Strega 1964), «Un'anima persa», «Randa-gio é l'eroe», «Domingo il favoloso», «Az-zurro tenebra», «II fratello italiano» (Premio Campiello 1980), «Passo d'addio». Öltre a questi romanzi ha pubblicato due raccolte di racconti: «Raccontami una sto-ria» e «Un gran mare di gente» (Premio Prato-Europa 1981). Ha scritto anche tre libri per ragazzi, tre commedie tuttora ine-dite in volume, una biografía «Salgari, il padre degli eroi» con Roberto Antonetto. É inviato speciale de «II Giornale», dopo esserlo stato per «La Stampa».
Bruno Quaranta, nato a Torino, giorna-lista, professione scelta dopo essersi im-battuto nella definizione datane da Guido Piovene: «Quasi un correttivo perpetuo all'astrattezza, alia pigrizia, all'ecces-so di fantasia». Dopo alcuni anni a «II Giornale» é approdato a «La Stampa». Ha fre-quentato lafacoitá di Giurisprudenza, pur preferendo ai codici le Operette (morali), gli Ossi (di seppia), la Rivoluzione (libe-rale).
«Obiettivo Italia» non vuole essere un libro-guida, ma una espiorazione e una scelta condotte attraverso un Paese che tanto gli storici quanto i maestri delta fotografía e gli stessi viaggiatori considerano uno spazio dai mille volti, costumi, immagini. A nessuno, in alcun tempo, é mai stato possibile «stringere» in un único abbraccio l'ltalia, la cui reaitá storica e visiva é dawero infinita. Per questo il nostro «Obiettivo», nato da un grandissimo impegno redazionale e gráfico, tende a collocarsi come documento «diverso», frutto di pazienti selezioni. Per usare un paragone classico, é come la punta di un iceberg che emerge da una massa enorme. Non fornisce né in-tende fornire una documentazione straripante, ma l'es-senziale e preziosa materia necessaria ad una «carta d'i-dentitá», ove testi e immagini giocano ruoli indispensa-bili e mai gratuiti. Questo era nei nostri voti, questo spe-riamo giunga al lettore amico e giudice.
Vissza