Fülszöveg
"Una grande dolcezza, una pacata soavita, rallentavano ogni gesto di Anna Carla. Ne era lei stessa consapevole, e felice in un modo ancKesso attutito, ovattato, come se le fosse appena nevicato dentro. Attraverso quel suo filtro di segreto silenzio fluivano i suoni, le parole, del mondo di fuori, lasciando scorie preziose, tintinnii di pósate d'argento, freschezze d'acqua versate in un bicchiere di cristallo"
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Fülszöveg
"Una grande dolcezza, una pacata soavita, rallentavano ogni gesto di Anna Carla. Ne era lei stessa consapevole, e felice in un modo ancKesso attutito, ovattato, come se le fosse appena nevicato dentro. Attraverso quel suo filtro di segreto silenzio fluivano i suoni, le parole, del mondo di fuori, lasciando scorie preziose, tintinnii di pósate d'argento, freschezze d'acqua versate in un bicchiere di cristallo"
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A Torino un architetto alquanto losco, che vive di strani affari, viene trovato morto, con la testa sfracellata da un grosso fallo di marmo. Comincia cosí una delle piu famose indagini poliziesche di cui la letteratura italiana abbia narrato, condotta in modo discreto ma fermo dal commissario Santamaría, poliziotto gentile e compito, ma anche intelligente e determinato, nonché animato da una dolce indignazione etica nei confronti della classe sociale sulla quale e costretto a puntare la sua attenzione di investigatore. E infatti nella Torino-bene che il commissario deve muoversi, aggirandosi fra rafiinatezze e snobismi, sarcasmi sublimi e false risate, esibito bon ton e caricata noncuranza, in un gioco di specchi che tenta invano di nascondere il vuoto di vite sostanzialmente sprecate, e che rende oltremodo difficile il compito del piccolo-borghese Santamaria. Uscito nel 1972, il romanzo puô ben essere considerato il capostipite del nuovo "giallo all'italiana", costruito con una rigorosa attenzione all'intreccio, ma anche con una scrittura che sa aprirsi all'ironia e alla denuncia civile, senza mai smarrire la leggerezza dell'ordito e l'alta leggibilita della cifra, in un elegantissimo gioco a rimpiattino fira le consapevolezze degli autori e quelle indotte nei lettori. Anna Caria Dosio, Massimo Campi, Lello Riviera, e su tutti il commissario Santamaria, diventano in tal modo non solo inappuntabili personaggi da alto intrattenimento, ma anche "figure" portatrici di una verita etica che e sotto gli occhi di tutti, e che in loro si essenzializza, fino a fame una costellazione di piacevolissimi emblemi.
Foto di copertina: Gabinio © Archivi Alinari
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